Il Consenso Informato e la polizza RC Professionale per Medici

Consenso Informato

La professione medica è una delle più delicate, non solo perché coinvolge la salute e la vita delle persone, ma anche per gli obblighi legali che regolano il rapporto tra medico e paziente. Uno di questi obblighi è fornire al paziente informazioni complete sul trattamento terapeutico che deve affrontare. Il medico ha il dovere di informare e questo obbligo è strettamente legato al consenso informato che il paziente deve dare. Informazione e consenso sono quindi strettamente collegati.

Il consenso informato è un vero e proprio accordo tra medico e paziente, ed è oggetto di ampie discussioni in ambito giuridico. Negli ultimi anni, sia il ruolo del medico che quello del paziente sono cambiati, non tanto dal punto di vista professionale, ma da quello normativo.

Consenso Informato e Polizza RC Professionale

La mancata acquisizione del consenso informato può avere conseguenze rilevanti sulla polizza assicurativa del medico. Se il medico non ottiene il consenso informato, la compagnia assicurativa potrebbe rifiutare di coprire il sinistro in caso di reclamo. Spesso, nelle polizze RC professionali per medici, nelle sezioni “esclusioni”, si specifica che l’assenza o l’incompletezza del consenso informato può comportare un aumento della franchigia, una riduzione del massimale, o addirittura la perdita totale del diritto all’indennizzo.

Alcune compagnie assicurative, sebbene minoritarie, non considerano la mancanza di consenso informato tra le cause di esclusione dalla copertura assicurativa.

L’Evoluzione del Ruolo del Paziente

Oggi il paziente ha il diritto di scegliere o revocare il proprio medico una volta ricevute tutte le informazioni sulle cure e sulle terapie proposte. Il paziente è quindi libero di decidere autonomamente come procedere con il trattamento.

Questo rende il consenso informato ancora più importante, poiché senza di esso il medico non può esercitare in modo sicuro la propria professione. Anche dal punto di vista giuridico, il consenso informato è cruciale per evitare problemi legali.

Nel 2006, la Corte di Cassazione (sentenza 5444/06) ha stabilito che, anche se il trattamento è eseguito correttamente, il medico è comunque responsabile se non ha informato adeguatamente il paziente. In pratica, il paziente ha il diritto di conoscere tutti i dettagli del trattamento e di firmare il consenso prima che il medico possa procedere. Inoltre, il paziente può revocare il consenso in qualsiasi momento. Se il medico non rispetta questa revoca, rischia di affrontare richieste di risarcimento e persino procedimenti penali.

La Costituzione Italiana e la Convenzione di Oviedo

Il consenso informato è garantito dall’articolo 32 della Costituzione Italiana, che stabilisce che nessuno può essere obbligato a sottoporsi a un trattamento sanitario, a meno che non sia previsto dalla legge, e in nessun caso la legge può violare i limiti del rispetto della persona umana.

Il consenso informato è anche disciplinato dalla Convenzione di Oviedo del 1997, ratificata dall’Italia con la Legge 145 del 28 marzo 2001. Questa convenzione stabilisce che è necessario ottenere il consenso informato del paziente prima di qualsiasi intervento sanitario o terapia. Inoltre, il paziente deve essere pienamente consapevole dei rischi, delle caratteristiche e degli obiettivi del trattamento.

Se un paziente non è in grado di fornire il consenso, è necessaria una delega. Nel caso di pazienti minorenni, il consenso deve essere espresso dai genitori o dai tutori legali.

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